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La mia vita nuova grazie al colpo di fulmine con... l'home staging!

Tutto è iniziato nel 2014.
Dopo un’approfondita ricerca in rete, a fine gennaio di quell’anno parto per Milano per frequentare il mio primo corso di home staging. Fra le varie proposte formative scelgo quella di una prestigiosa scuola di Home Staging milanese, un po’ per il suo gusto molto vicino al mio, un po’ per la sua grande  disponibilità, ma soprattutto è stata una questione, come si dice, di pelle.
Sentivo che sarebbe stata una settimana importante, che avrebbe cambiato molte cose nella mia vita, quindi l’ho documentata per bene, per non dimenticarla… Questa è la mia faccia stropicciata la mattina della partenza alla stazione di Gatteo Mare:
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Non sapevo assolutamente a cosa andavo incontro, cosa avrei trovato, se sarebbe stato un buco nell’acqua, una delusione o una grande rivelazione. Appena metto piede in quella scuola capisco che il corso milanese sarà favoloso: sei giorni full immersion dalle 9,00 alle 18,00 compresi sabato e domenica! Le pause sono brevissime e durante gli stacchi, per un boccone o per un caffè e la docente comunque non si risparmia: parla di esperienze, dà indicazioni e suggerimenti. Io sono tutt’orecchi! Sono proprio in quel momento in cui si sta prendendo la rincorsa per partire… Questa foto a voi non dice niente ma per me significa molto. In quel momento ho deciso una cosa importante e, come mi è capitato ancora di fare, ho voluto fissare quel momento nella memoria attraverso una fotografia allo specchio (nella mia camera d’albergo).
Certo, avevo ancora quello sgarnapanòci (=sgranapannocchie) del mio vecchio Iphone 4…
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In questo bellissimo showroom in mezzo ad allestimenti, tessuti francesi, cuscini di velluto, carte da parati meravigliose e luci rilassanti si parla di design, di arredamento, di mondo immobiliare, di valorizzazione. E si lavora, tanto. E con le mani. Tanta teoria e tanta pratica: allestimento, uso del colore, tavole sensoriali, moodboards, mercato immobiliare, web marketing, progettazione in 3D, fotografia d’interni…
Vorrei stare lì per sempre!
Dopo questa settimana piena, coinvolgente, emozionante (e molto impegnativa) torno in Romagna.
E adesso? Cosa faccio? Da dove comincio? I dubbi sono durati qualche ora, dopo pochi giorni ero già in giro per agenzie immobiliari. Proprio in quel momento mi arriva una mail di un ente di Cesena, a pochi chilometri da me, che propone un corso di Vendita Etica tenuto dalla docente e formatrice Alice Alessandri. Mi iscrivo al volo.
Una fortuna che sia capitato proprio in quel momento? Un segno del destino? Sta di fatto che non me lo faccio scappare. Volevo partire con la mia nuova attività ma volevo partire bene, in linea con i miei pensieri, con il mio modo di essere, con il mio modo di rapportarmi agli altri. E il modo “etico” era proprio quello che faceva per me.
La vendita fino a quel momento mi aveva sempre spaventata perché non sono proprio capace di incastrare qualcuno, di promettere per far firmare un contratto e poi non mantenere (tanto ormai la carta è firmata), di spingere per far acquistare qualcosa lasciandosi scivolare via la diffidenza e il distacco di chi ti sta di fronte. Con Alice invece ho trovato una modalità perfettamente in linea con il mio essere: la collaborazione. Proporre un servizio con passione ed entusiasmo perché si è sicuri che porti veramente un vantaggio all’altro. Più che vendere è condividere.
Così arrivano i primi incarichi, i primi allestimenti e i primi grandi risultati. Il primissimo appartamento che ho allestito è stato venduto in 30 giorni. Era un bilocale in centro storico a Cesena ricavato da un ex ufficio: infissi in alluminio grigi da ufficio, veneziane in metallo, pavimenti decisamente tristi. Chi compra casa in centro storico cerca soffitti alti, infissi dal sapore antico e magari guardando in sù vorrebbe vedere anche qualche affresco. Quell’appartamento era difficile e non si vendeva. Questo è il “prima” e “dopo” di quell’appartamento:
CAMERA PRIMA E DOPO
E il risultato, come ho detto, è stato raggiunto velocemente: è stato venduto dopo soli 30 giorni! Qui ho capito davvero le potenzialità dell’home staging. Le cose le capisci veramente solo quando le metti in pratica e ti ci sporchi le mani. E sono partita ancora più carica ed entusiasta.
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A giugno dello stesso anno ho aperto Mirna.C Homestaging. Perché ho eliminato il cognome? Perché è un cognome importante, celebre, che porta subito ad un’associazione di idee e porta subito a chiedere “ma sei figlia di...? “
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Non volevo che la mia credibilità fosse supportata dal mio cognome, volevo capire se io, come Mirna e basta, avrei avuto la capacità di farmi ascoltare, di fare in modo che i clienti mi dessero la loro fiducia. Poi, una volta che la relazione era stata instaurata, non ci sarebbero stati  misteri! In questo modo ho avuto altre belle conferme che mi hanno portata a proseguire la strada.
Durante questi due anni ho fatto moltissimi corsi: comunicazione, fotografia d’interni, web marketing… Ho fatto anche corsi che apparentemente non avevano niente a che fare con il mio lavoro ma che in realtà sono serviti comunque ad arricchirmi come persona. In questi corsi, incontri, workshop, seminari, ho conosciuto tantissime colleghe, aspiranti colleghe, professioniste, amiche. E amici.
All’inizio ho conosciuto il gruppo Home Staging Lovers che mi ha accolta, sostenuta e mi ha fatto conoscere a fondo questo settore. Questa è la foto di gruppo di una bellissima convention di home staging tenutasi a Milano dove ho potuto dare finalmente sembianze umane a moltissima immagini del profilo di Facebook:
hsl convention
Sono stati due anni pieni di incontri, di crescita e di soddisfazioni professionali.
Tantissimi immobili allestiti, vendite velocissime, proprietari soddisfatti, agenti immobiliari stupiti.
Quella dell’home staging è una professione in espansione, c’è intorno curiosità e interesse. Ma non ci si può improvvisare. Home staging non è solo riordinare una casa, mettere qualche oggetto e fare una bella foto. Bisogna capire l’immobile, studiarlo per percepirne le potenzialità e poi essere bravi a metterle in risalto. Bisogna conoscere il mercato di riferimento, il target al quale si vuole proporre…
È un lavoro bellissimo ma complicato, nel quale si fatica molto anche fisicamente! Una collega una volta disse “una home stager è una creatura metà donna e metà carpentiere”. Aveva ragione!
 carpentiere
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