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“La mia casa è il mare con un fiume no, non la posso cambiare…” (Ivan Graziani)

Visita surreale alla città di Firenze

Ormai è tradizione. Ogni volta che vado a Firenze mi fermo sul Ponte Vecchio, mi affaccio a guardare il fiume scorrere, metto gli auricolari e faccio partire “Firenze canzone triste” di Ivan Graziani.

Mi piace la sua voce pulita pulita che parte nel silenzio, l’arrangiamento garbato, che non disturba il cantato, le parole chiare e pulite. È una canzone così delicata! Ogni volta che un rocker si approccia a una canzone romantica e delicata sa toccare le corde dell’emozione più di qualunque altro musicista.

Sono molto legata a Firenze, è la città dei miei zii preferiti e un sacco di bellissimi ricordi mi legano a loro e a quel luogo.

 

(foto by Corin)

 

Ho sempre girato Firenze con l’idea di fare una passeggiata per vetrine e monumenti e un saluto agli zii. Questa volta è stato diverso. Dopo un bellissimo e impegnativo allestimento di Home Staging (del quale vi racconterò in un altro articolo nei prossimi giorni), sono tornata sul posto per un incontro di lavoro ed avendo tutto il pomeriggio libero, mi sono dedicata alla città.

 

(foto by Chiara)

 

Con me due splendide donne che si sono aggregate alla mia trasferta all’ultimo momento. Claudia (titolare di MyClah, con la quale ho collaborato per il lancio della sua nuova piattaforma che seleziona e propone moda ed accessori artigianali rigorosamente made in Italy) e Corin, sua collaboratrice ed esperta social media manager.

 

 

Questo è un anno particolare per tante cose ed anche per visitare le città. Specialmente le città che vivono di turismo internazionale come Firenze.

La prima cosa che mi ha colpito? I monumenti. I turisti arrivano da tutto il mondo per vedere Il Duomo, il Battistero, la Cupola del Brunelleschi. Io ci sono sempre passata a fianco distrattamente e loro sono sempre stati lì, immobili, giganteschi, solenni, assaliti da turisti di ogni tipo.

Adesso i turisti non ci sono, la maggior parte dei ristoranti, hotel e negozi, che lavorano quasi esclusivamente con il turismo, sono completamente chiusi.

 

 

Loro, i monumenti storici di Firenze, sono sempre lì. Immobili e fieri, da secoli. Qualunque cosa succeda intorno: una guerra, il benessere incontrollato, la pandemia.

 

(foto by Corin)

 

Piazza del Duomo è deserta, non ci sono cose o persone con le quali distrarsi e allora l’attenzione va tutta a loro. Alle decorazioni, alla lavorazione, alla loro resistenza nel tempo. A come cambiano a seconda della luce, grazie al cielo grigio o al sole.

E senza gente intorno si riprendeono il loro posto e ti guardano come a dire “Mi avevi dimenticato? Mi davi per scontato? Io sono qui dal 1436, e tu?”. E tu ti senti piccolissima. Tu e tutta la specie umana!

 

 

Abbiamo pranzato in una trattoria in centro, consigliataci da un fiorentino Doc. In effetti in pausa pranzo è frequentata dai lavoratori: artigiani, operai, muratori. E questo per una trattoria è una garanzia di qualità! Noi tre donne in una sala piena di uomini in tuta da lavoro e camicie scozzesi. Da fotografare!

 

 

Subito dopo pranzo un saluto veloce sul ponte Santa Trinita (il punto più bello dal quale ammirare Ponte Vecchio) con la collega Chiara, con la quale ho collaborato con molto piacere recentemente ad un altro allestimento di un immobile in vendita fuori Firenze.

 

 

Il sorriso di Chiara ci accompagna a piedi fino a Piazza Della Signoria portando a mano la sua bici scassata (dice che il miglior antifurto è la bruttezza della bici e credo abbia proprio ragione!). Per un attimo mi sento quasi come una local.

 

(foto by Corin)

 

E finalmente entriamo alla Galleria degli Uffizi. Non mi aspettavo che il biglietto d’ingresso costasse così poco viste le opere d’arte custodite al suo interno, ma ho pensato fosse un bel segnale per dimostrare la volontà di far arrivare l’arte e renderla fruibile a tutti, anche a chi diversamente non se lo potrebbe permettere.

 

 

Non esagero se dico che la visita agli Uffizi è stata un’esperienza sconvolgente. Il palazzo quasi completamente vuoto e i corridoi deserti. Non si è mai visto così!

 

 

Entri in una stanza vuota e lì davanti a te, solo per te, la Venere di Botticelli, la Primavera, le opere di Michelangelo, Leonardo Da Vinci, Raffaello.

 

 

Mai viste così. Senza nessuno intorno, come visitare un museo a porte chiuse.

 

 

A un certo punto della visita penso che non me lo merito, io che non ho studiato storia dell’arte, io che conosco pochissimo di quelle opere. E penso a che emozione profondissima potrebbe provare un cultore di storia dell’arte, che privilegio potrebbe essere per lui. Se fosse possibile farei uno scambio di persona per regalargli questa bellissima esperienza!

 

 

Claudia, che invece ha studiato storia dell’arte e la appassiona anche molto, ci racconta qualcosa sull’uso dei colori, su come venivano materialmente realizzati, sulle caratteristiche dei pittori e dei vari periodi.

 

 

Vedere gli Uffizi così deserti però, è a metà strada fra il meraviglioso e il molto triste, a tratti anche inquietante.

 

 

E allora cerchiamo di alleggerire la giornata con un racconto frivolo, un sapone di bellezza, una foto, un caffè e una risata.

 

(foto by Corin)

 

 

 

 

E proseguiamo il nostro giro per la città con il naso all’insù, pensando al privilegio che ci è capitato oggi, sicure di non dimenticarlo mai più.

 

Mirna

 

 

 

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